Si stima che a livello mondiale lo 0.18% della popolazione sia
completamente sorda. Solo in Italia questa infermità colpisce
oltre 100.000 persone, mentre sono circa 600.000 quelle affette
da sordità profonda e oltre 6 milioni quelle con problemi
all'udito di minore entità. La perdita di udito è
una delle più diffuse condizioni invalidanti; più
delle malattie di cuore, del cancro, della cecità, della
tubercolosi, della sclerosi multipla, delle malattie veneree considerate
nel loro insieme. Nonostante l'ampiezza del problema, è
però poco conosciuta. Inoltre alla ricerca nell'ambito
della sordità viene destinato solo circa l'1% delle risorse
destinate alla ricerca in ambito medico: forse ciò è
dovuto al fatto che la sordità non è palese e,
solitamente, non si accompagna a manifestazioni fisicamente dolorose.
Per i sordi l'effetto di questa condizione ha un effetto spesso
psicologicamente devastanti mentre nel nostro Paese poco o nulla
si fa a favore di quanti ogni giorno sperimentano le difficoltà
di accesso all'informazione ed alla comunicazione a causa della
perdita dell'udito. Fortunatamente oggi esistono tecnologie in
grado di rendere maggiormente partecipe il soggetto non udente
nell'ambito della sua formazione ed in ambito sociale.
Gli impianti cocleari
L'impianto cocleare è un dispositivo elettronico molto
sofisticato in grado di riprodurre (almeno parzialmente) le funzioni
della chiocciola o coclea, cioè quella piccola e complessa
struttura anatomica dell'orecchio interno che risulta spesso danneggiata
nelle sordità totali e profonde. L'impianto cocleare si
compone di due parti: una esterna ed una interna che deve essere
impiantata chirurgicamente. La parte esterna comprende un piccolo
microfono/trasmettitore ed un processore del suono; quella interna
è composta da un ricevitore e dagli elettrodi (in numero
variabile a seconda del tipo di impianto). Il contatto e la trasmissione
tra parte interna impiantata chirurgicamente e quella esterna
viene facilitata da una calamita che si trova alloggiata all'interno
del microfono/trasmettitore. L'impianto cocleare può essere
una valida alternativa per persone audiolese in cui è presente
una sordità profonda e che traggono poco beneficio dall'uso
delle protesi acustiche.
L'impianto cocleare consente infatti di ripristinare la percezione
dei suoni ad un volume confortevole e di migliorare sostanzialmente
la lettura labiale. L'evoluzione tecnologica di questi ultimi
anni ha consentito la realizzazione di impianti cocleari sempre
più affidabili e dotati di processori del suono sempre
più sofisticati; ciò ha reso possibile verificare
in un sempre crescente numero di persone sottoposte ad intervento
di impianto cocleare un migliore riconoscimento della parola.
In circa il 50% dei portatori di impianti di questo genere il
riconoscimento è talmente buono da consentire anche la
conversazione telefonica.
I rischi connessi all'intervento chirurgico di impianto cocleare
sono gli stessi di qualunque altra operazione chirurgica sull'orecchio
eseguita in anestesia generale. Fino ad oggi nel mondo sono stati
eseguiti circa 20.000 impianti cocleari; di cui oltre 300 in Italia.
Per chi fosse interessato è possibile visitare il sito
Web dell'Associazione Nazionale per la lotta alla Sordità
e la Tutela dei Diritti degli Audiolesi all'indirizzo www.tsi.it/contrib/audies/
home.html, oppure le pagine sulle tecnologie per audiolesi (www.tsi.it/oval/oval.html)
e quelle sugli impianti cocleari (www.tsi.it/contrib/audies/impianti.html).
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