N. 11 del 1/7/1998



Le disabilità uditive


Si stima che a livello mondiale lo 0.18% della popolazione sia completamente sorda. Solo in Italia questa infermità colpisce oltre 100.000 persone, mentre sono circa 600.000 quelle affette da sordità profonda e oltre 6 milioni quelle con problemi all'udito di minore entità. La perdita di udito è una delle più diffuse condizioni invalidanti; più delle malattie di cuore, del cancro, della cecità, della tubercolosi, della sclerosi multipla, delle malattie veneree considerate nel loro insieme. Nonostante l'ampiezza del problema, è però poco conosciuta. Inoltre alla ricerca nell'ambito della sordità viene destinato solo circa l'1% delle risorse destinate alla ricerca in ambito medico: forse ciò è dovuto al fatto che la sordità non è palese e, solitamente, non si accompagna a manifestazioni fisicamente dolorose. Per i sordi l'effetto di questa condizione ha un effetto spesso psicologicamente devastanti mentre nel nostro Paese poco o nulla si fa a favore di quanti ogni giorno sperimentano le difficoltà di accesso all'informazione ed alla comunicazione a causa della perdita dell'udito. Fortunatamente oggi esistono tecnologie in grado di rendere maggiormente partecipe il soggetto non udente nell'ambito della sua formazione ed in ambito sociale.

Gli impianti cocleari

L'impianto cocleare è un dispositivo elettronico molto sofisticato in grado di riprodurre (almeno parzialmente) le funzioni della chiocciola o coclea, cioè quella piccola e complessa struttura anatomica dell'orecchio interno che risulta spesso danneggiata nelle sordità totali e profonde. L'impianto cocleare si compone di due parti: una esterna ed una interna che deve essere impiantata chirurgicamente. La parte esterna comprende un piccolo microfono/trasmettitore ed un processore del suono; quella interna è composta da un ricevitore e dagli elettrodi (in numero variabile a seconda del tipo di impianto). Il contatto e la trasmissione tra parte interna impiantata chirurgicamente e quella esterna viene facilitata da una calamita che si trova alloggiata all'interno del microfono/trasmettitore. L'impianto cocleare può essere una valida alternativa per persone audiolese in cui è presente una sordità profonda e che traggono poco beneficio dall'uso delle protesi acustiche.

L'impianto cocleare consente infatti di ripristinare la percezione dei suoni ad un volume confortevole e di migliorare sostanzialmente la lettura labiale. L'evoluzione tecnologica di questi ultimi anni ha consentito la realizzazione di impianti cocleari sempre più affidabili e dotati di processori del suono sempre più sofisticati; ciò ha reso possibile verificare in un sempre crescente numero di persone sottoposte ad intervento di impianto cocleare un migliore riconoscimento della parola. In circa il 50% dei portatori di impianti di questo genere il riconoscimento è talmente buono da consentire anche la conversazione telefonica.

I rischi connessi all'intervento chirurgico di impianto cocleare sono gli stessi di qualunque altra operazione chirurgica sull'orecchio eseguita in anestesia generale. Fino ad oggi nel mondo sono stati eseguiti circa 20.000 impianti cocleari; di cui oltre 300 in Italia.

Per chi fosse interessato è possibile visitare il sito Web dell'Associazione Nazionale per la lotta alla Sordità e la Tutela dei Diritti degli Audiolesi all'indirizzo www.tsi.it/contrib/audies/ home.html, oppure le pagine sulle tecnologie per audiolesi (www.tsi.it/oval/oval.html) e quelle sugli impianti cocleari (www.tsi.it/contrib/audies/impianti.html).


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